I cardinali e la curia romana
Papa Francesco ha recentemente annunciato la creazione di nuovi cardinali: ma chi sono e quali compiti hanno? Sull’opera I protagonisti della cristianità, pubblicata da Federico Motta Editore, si trovano moltissime informazioni su come è organizzata la Curia romana, sui cardinali e sulle loro funzioni.
Una grande opera sui papi, da Pietro a Francesco
Alla storia dei papi e della cristianità in generale Federico Motta Editore ha dedicato una nuova opera prestigiosa, I protagonisti della cristianità: i papi, i santi e i beati. L’opera è composta di due parti, un Dizionario dei papi e un Dizionario dei santi. I volumi trattano in modo esaustivo tutti i santi inclusi nelle fonti ufficiali, la Martirologia romana e la Biblioteca Sanctorum, e tutti i papi da Pietro apostolo sino a papa Francesco. E proprio a papa Francesco è dedicata un’ampia sezione dell’opera, che ripercorre tutta la vita di Jorge Mario Bergoglio, dalle origini in Argentina all’esperienza come gesuita e poi come arcivescovo di Buenos Aires. Tutto, fino all’ascesa al soglio di Pietro, nel 2013. Un’opera completa per orientarsi nella bimillenaria storia della cristianità.
I cardinali chi sono?
I cardinali sono tra i più stretti collaboratori del papa. Ma da dove nasce questo ruolo? In origine il papa, come qualsiasi vescovo, si avvaleva del consiglio del proprio clero. Con l’aumentare dei sacerdoti, si prese l’abitudine, in tutte le diocesi, a interpellarne solo alcuni, i più preparati e autorevoli. Nella sede papale, però, il clero cittadino si organizzò in maniera molto particolare:
A Roma quelle che altrove erano le funzioni di “senato” del vescovo furono assunte da preti e diaconi titolari delle principali chiese romane e dai vescovi che reggevano le diocesi circostanti, dette suburbicarie. L’insieme di questi chierici divenne in seguito il collegio cardinalizio.
Con il passare dei secoli, a loro furono attribuite sempre più funzioni amministrative. Il papa Niccolò II (1059-1061) stabilì per primo che il pontefice dovesse essere scelto da questo gruppo di prelati. Il collegio cardinalizio invece, l’organo che riunisce tutti i cardinali, nacque nel 1150. Oltre un secolo dopo, nel 1274, Gregorio X stabilì che gli elettori del papa avrebbero dovuto mantenere il segreto sulla votazione: nasceva così il segreto del conclave. Una curiosità: il colore rosso porpora tipico delle loro vesti richiama l’impegno a testimoniare la fede fino in fondo, anche a costo del martirio.
Cardinali di Curia e residenziali
I cardinali si distinguono in tre ordini: diaconi, presbiteri e vescovi. Un tempo corrispondeva al grado di ordinazione del religioso: se era un diacono veniva nominato cardinale diacono, se era un sacerdote poteva essere nominato cardinale presbitero e così via. Giovanni XXIII stabilì invece che tutti dovessero essere vescovi: i tre ordini sono quindi rimasti come titoli.
A seconda della funzione che svolgono si parla inoltre di cardinali di curia e cardinali residenziali. I primi hanno un ruolo nella Curia romana. I residenziali, invece, sono vescovi di diocesi particolarmente importanti a quali, per autorevolezza e tradizione, viene attribuito il titolo cardinalizio.
Quanti sono i cardinali?
Il numero dei cardinali è variato nel corso dei secoli. In origine non potevano essere più di 30. Papa Sisto V, nel 1586, aumentò il numero a 70, che venne superato ulteriormente da Giovanni XXIII nel 1958. Paolo VI si mantenne sempre sopra il centinaio e stabilì che, superati gli 80 anni, i cardinali perdano il diritto di partecipare al conclave. Oggi non esiste un numero massimo; tuttavia, il numero di cardinali elettori, quelli cioè che possono entrare in conclave ed eleggere il papa, non possono mai essere più di 120.