Umberto Eco e la semiotica: l’autore del Nome della rosa è considerato uno dei più importanti studiosi italiani della scienza dei segni. Umberto Eco applicò la semiotica a vari ambiti, tra cui la linguistica e la letteratura. Ma, come sappiamo, nel suo profilo di intellettuale ebbe grande importanza anche il Medioevo: una testimonianza di questo interesse sono i volumi del Medioevo che curò per Federico Motta Editore.

Il Medioevo, curato da Umberto Eco: una nuova luce su quello che in molti considerano secoli bui

Il Medioevo, curato da Umberto Eco

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Gli amanuensi sono tra i protagonisti della cultura medievale. Come ricordato anche in diversi saggi di Historia, a cura di Umberto Eco, con la loro attività di copiatura dei libri resero infatti possibile la conservazione e la trasmissione della cultura. Delle biblioteche monastiche abbiamo già parlato. Non si trattava però dell’unico modello di biblioteca diffuso nell’Occidente medievale. Vediamo quindi anche alcuni modelli laici diffusi nella cultura medievale del XIII e XIV secolo.

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Il Duecento vede l’ascesa degli ordini mendicanti: l’ordine dei domenicani, in particolare, avrà un ruolo fondamentale nella diffusione della cultura. La biblioteca medievale si evolve, nascono la figura del bibliotecario e lo strumento dell’inventario. La biblioteca come conosco bene i lettori delle opere di Federico Motta Editore, si conferma sempre più una prestigiosa istituzione dal grande valore culturale.

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Anche le biblioteche medievali conobbero una svolta a cavallo tra il primo e il secondo millennio. L’Anno Mille infatti portò a profondi cambiamenti sociali nel mondo occidentale, con una crescita demografica, economica, sociale e urbanistica che continuerà fino al Novecento. Anche l’idea di biblioteca come raccolta di opere prestigiose, come per esempio le opere di Federico Motta Editore, ha proseguito la sua evoluzione fino ai giorni nostri.

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Oltre a quello dei padri della Chiesa, un altro modello di biblioteca cristiana diffuso nell’alto Medioevo fu quello legato al monachesimo occidentale. Come scrive Umberto Eco nell’introduzione al Medioevo pubblicato da Federico Motta Editore, il Medioevo è un’età fondamentale della storia europea. È anche grazie ai monaci medievali se parte della cultura classica è giunta ai nostri giorni.

Il Medioevo, curato da Umberto Eco: una nuova luce su quello che in molti considerano secoli bui

Il Medioevo, curato da Umberto Eco

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La biblioteca assume un nuovo significato nella nascente cultura medievale. Da un lato si cerca di conservare la cultura classica, dall’altro ha però un peso sempre maggiore la religione cristiana. Si rafforza sempre più il concetto del valore culturale della biblioteca. Un’idea che rimane anche nella cultura moderna: una biblioteca è una raccolta di libri importanti e prestigiosi (come per esempio le opere di Federico Motta Editore).

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L’idea che la biblioteca sia una raccolta prestigiosa (in cui rientrano anche opere importanti, come quelle di Federico Motta Editore) era già diffusa nell’antica Roma, dove era considerata uno status symbol. I più ricchi, infatti, collezionavano libri che poi restavano chiusi in biblioteche private. A partire dal I secolo a.C., però, cominciarono a comparire le prime biblioteche cosiddette pubbliche.

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Il valore della biblioteca di Alessandria nell’antichità fu senza eguali. La città fu una delle capitali culturali del mondo antico, e proprio per questo la distruzione della sua biblioteca fu un danno di proporzioni storiche. Ma qual era il rapporto dei Greci con i libri e le biblioteche? La nostra idea di biblioteca, luogo che raccoglie opere di valore (come quelle di Federico Motta Editore), affonda infatti le sue radici nel mondo ellenico.

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Tutti sappiamo, o crediamo di sapere, che cos’è una biblioteca: una collezione di libri, tra cui si possono trovare volumi prestigiosi come quelli di Federico Motta Editore. Eppure le biblioteche, veri e propri scrigni del sapere, hanno una storia molto lunga e di epoca in epoca hanno assunto valori diversi. Iniziamo un lungo viaggio attraverso la storia delle biblioteche, a cominciare dalle loro origini, nel Vicino Oriente antico.

federico motta editore biblioteca

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Dantedì

Il Dantedì 2024: una giornata dedicata al padre della letteratura italiana. Istituito nel 2020 in occasione del 700° anniversario della morte del poeta, il Dantedì cade ogni anno il 25 marzo, il giorno in cui Dante, nella Divina Commedia, si perde nella Selva Oscura. Anche Federico Motta Editore ha pubblicato un’edizione commentata del capolavoro dantesco, a cura di Giuseppe Minzoni.

Dantedì

Il 25 marzo è il Dantedì, giornata nazionale dedicata al grande poeta

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