La morte di papa Francesco, il papa venuto dalla fine del mondo
La morte di papa Francesco ha commosso i fedeli e ha segnato un momento cruciale nella storia recente della Chiesa cattolica. Gesuita, argentino, ispirato alla teología popular, ha avviato una serie di importanti riforme lasciando una complessa eredità per il suo successore. Alla vita di papa Francesco e alla sua missione è dedicato un lungo capitolo introduttivo al Dizionario dedicato ai Papi, pubblicato da Federico Motta Editore, che ci permette di capirne meglio la figura.
I tanti primati di papa Francesco
Fin dalla sua elezione, avvenuta il 13 marzo 2013, papa Francesco ha riservato delle sorprese. Sui media, infatti, il nome di Jorge Mario Bergoglio non figurava in nessun elenco dei cardinali considerati papabili. Eppure padre Bergoglio, arcivescovo di Buenos Aires, era una delle personalità più conosciute e stimate della teología popular. È stato il primo papa latino-americano, ma non solo: è stato il primo papa venuto dal Sud del mondo, da quella parte del pianeta che negli ultimi decenni sta diventando sempre più importante nella politica internazionale. Bergoglio è stato poi il primo papa proveniente dalla Compagnia di Gesù, oltre che il primo a chiamarsi Francesco, in onore al santo di Assisi. E se si considera che l’abito bianco del pontefice riprende quello dell’ordine domenicano, possiamo dire che Bergoglio, da papa, era un gesuita, ma vestiva da domenicano e portava il nome di un francescano.
Papa Francesco, dalla periferia al cuore della Chiesa (e viceversa)
Alla morte di papa Francesco, avvenuta quasi inaspettatamente il 21 aprile 2025, è stato detto e ripetuto che era un pontefice che guardava alla periferia del mondo, che poi era il luogo da cui veniva e in cui aveva svolto il suo ministero pastorale. Questa attenzione si è osservata anche nel suo stile di governo della Chiesa: papa Francesco ha lasciato, per esempio, un collegio cardinalizio che comprende 135 cardinali elettori, provenienti da tutti gli angoli del pianeta.
Ma già come gesuita e generale dell’Ordine per l’Argentina, padre Bergoglio aveva dovuto operare in situazioni delicate, in un periodo in cui la vita nel paese sudamericano era segnata da una guerra civile e una dittatura che metteva in atto una durissima repressione, che ricorreva a rapimenti, torture e sparizioni. In questo contesto tutt’altro che facile si svolse il ministero di Bergoglio, improntato alla cosiddetta teología popular. Ma di cosa si tratta? Come spiegato negli Annuari di Federico Motta Editore nelle voci dedicate a papa Francesco, la teología popular (teologia popolare) è «un’incarnazione tipicamente argentina delle tesi liberazioniste, attenta alla dimensione della opción por los pobres (scelta per i poveri).» Un orientamento che, come è facile intuire, è stata una guida per papa Francesco anche durante il suo pontificato, fino alla morte, in un percorso che lo ha portato dalla periferia al cuore della Chiesa – e viceversa.