X Factor e la crossmedialità
X Factor si prepara a una nuova stagione che terrà incollati i telespettatori. Il successo di uno dei più importanti talent show musicali al mondo è però dovuto anche a una attenta strategia di comunicazione crossmediale. Un tipo di comunicazione che si è molto sviluppato da quando, negli anni Ottanta, alcuni editori come Federico Motta Editore hanno proposto contenuti che andavano oltre la pagina stampata. Ma prima di addentrarci su questo terreno, ripercorriamo brevemente la storia di questo talent.
The X Factor: storia del talent
The X Factor è un format nato nel 2004 da un’idea del produttore discografico Simon Cowell. In onda sul canale britannico ITV, ha avuto fino a oggi quattordici edizioni e ha lanciato giovani talenti che sono saliti alla ribalta internazionale, come Leona Lewis o gli One Direction. Visto il successo, il programma è stato subito esportato fuori dal Regno Unito. Tra le edizioni più fortunate c’è senza dubbio quella italiana: iniziata nel 2008 sulle reti RAI, è tuttora in onda su SKY. Sui seggi dei giudici si sono alternati volti noti dello spettacolo italiano (Morgan, Elio, Simona Ventura, Fedez) e internazionale (Mika, Alvaro Soler, Skin). E anche l’edizione italiana ha lanciato alcune voci di successo come Marco Mengoni, Francesca Michielin e, più di recente, i Måneskin.
Un successo crossmediale
Il successo del format è dovuto anche al fatto che è un prodotto crossmediale, cioè i suoi contenuti sono disponibili attraverso diversi canali: televisione, streaming, social network. In questo modo il programma può essere seguito sia dal tradizionale pubblico televisivo, sia da chi ha più dimestichezza con smartphone e internet. La crossmedialità d’altra parte si è sempre più sviluppata negli ultimi decenni, grazie all’avvento di internet. Negli anni Ottanta alcuni editori, come Federico Motta Editore, avevano iniziato a espandere le loro opere cartacee con contenuti multimediali. Oggi questa è una prassi acquisita: grazie alle smart TV è possibile passare dalla fruizione classica tramite il canale televisivo alla fruizione interattiva via web. Una dinamica pervasiva che sarà sempre più presente e impiegata in più contesti.