Halloween e la letteratura dell’orrore

Halloween sta per arrivare: una delle feste anglosassoni più conosciute al mondo, si è ormai diffusa anche negli Paesi. Col pretesto dell’avvicinarsi di questa festa, ripercorriamo la storia della letteratura dell’orrore, un genere che ha conosciuto particolare fortuna nella moderna storia dell’editoria. Lo facciamo a partire dai saggi pubblicati sul volume dedicato all’Ottocento di Historia. La grande storia della civiltà europea pubblicata da Federico Motta Editore.

Come nasce la letteratura dell’orrore

Fin dall’antichità l’uomo ha inventato e raccontato storie con protagonisti fantasmi e mostri, allo scopo di spaventare il lettore. Quando però parliamo di letteratura dell’orrore intendiamo un genere che nacque alla fine del Settecento in Francia e in Inghilterra. Tra i primi romanzi gotici inglesi ci sono alcuni classici come Il castello di Otranto di Walpole, il Monaco di Lewis, Vathek di Beckford, Melmoth di Maturin e I misteri di Udolpho di Ann Radcliffe. Il genere raggiunse però la maturità nel 1818, quando fu pubblicato Frankenstein di Mary Shelley, uno dei romanzi dell’orrore più popolari di sempre. L’anno successivo uscì un altro classico, Il vampiro di William Polidori. A questi capolavori seguirono molte altre storie con fantasmi, vampiri, lupi mannari e mostri.

Halloween e la letteratura dell’orrore, oggi

Oggi la letteratura dell’orrore è uno dei generi più amati dai lettori. Stephen King, indiscusso maestro del genere, è per esempio tra gli autori più venduti sul mercato editoriale. Ma è un successo che va oltre la letteratura: basti pensare alle tante serie televisive che ruotano attorno a personaggi come vampiri, zombi e altri mostri. Lo zombi in particolare ha avuto particolare fortuna a partire dagli anni Sessanta, dopo l’uscita nel 1968 del film di George Romero La notte dei morti viventi. In anni più recenti, gli zombi sono protagonisti del fumetto e della serie televisiva The Walking Dead.