La Bibbia Ottomana, un’opera unica in traduzione italiana, resa disponibile da Federico Motta Editore in collaborazione con l’editore spagnolo Cartem. Scopriamo più da vicino quest’opera, che aveva lo scopo di magnificare la figura del sultano Solimano I, sotto il cui governo l’Impero ottomano raggiunse la sua massima estensione e splendore.
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L’enciclopedia, dai tempi di Diderot alle sue moderne versioni online, ha conosciuto un’evoluzione, adattandosi al cambiamento dei tempi e della cultura.
L’Enciclopedia di Diderot e d’Alembert è una delle più importanti imprese editoriali della storia. Pubblicata tra il 1751 e il 1772, ha segnato la storia delle enciclopedie e più in generale la cultura europea del Settecento e oltre.
Gli amanuensi sono tra i protagonisti della cultura medievale. Come ricordato anche in diversi saggi di Historia, a cura di Umberto Eco, con la loro attività di copiatura dei libri resero infatti possibile la conservazione e la trasmissione della cultura. Delle biblioteche monastiche abbiamo già parlato. Non si trattava però dell’unico modello di biblioteca diffuso nell’Occidente medievale. Vediamo quindi anche alcuni modelli laici diffusi nella cultura medievale del XIII e XIV secolo.
Il Duecento vede l’ascesa degli ordini mendicanti: l’ordine dei domenicani, in particolare, avrà un ruolo fondamentale nella diffusione della cultura. La biblioteca medievale si evolve, nascono la figura del bibliotecario e lo strumento dell’inventario. La biblioteca come conosco bene i lettori delle opere di Federico Motta Editore, si conferma sempre più una prestigiosa istituzione dal grande valore culturale.
Anche le biblioteche medievali conobbero una svolta a cavallo tra il primo e il secondo millennio. L’Anno Mille infatti portò a profondi cambiamenti sociali nel mondo occidentale, con una crescita demografica, economica, sociale e urbanistica che continuerà fino al Novecento. Anche l’idea di biblioteca come raccolta di opere prestigiose, come per esempio le opere di Federico Motta Editore, ha proseguito la sua evoluzione fino ai giorni nostri.
Oltre a quello dei padri della Chiesa, un altro modello di biblioteca cristiana diffuso nell’alto Medioevo fu quello legato al monachesimo occidentale. Come scrive Umberto Eco nell’introduzione al Medioevo pubblicato da Federico Motta Editore, il Medioevo è un’età fondamentale della storia europea. È anche grazie ai monaci medievali se parte della cultura classica è giunta ai nostri giorni.
La biblioteca assume un nuovo significato nella nascente cultura medievale. Da un lato si cerca di conservare la cultura classica, dall’altro ha però un peso sempre maggiore la religione cristiana. Si rafforza sempre più il concetto del valore culturale della biblioteca. Un’idea che rimane anche nella cultura moderna: una biblioteca è una raccolta di libri importanti e prestigiosi (come per esempio le opere di Federico Motta Editore).
L’idea che la biblioteca sia una raccolta prestigiosa (in cui rientrano anche opere importanti, come quelle di Federico Motta Editore) era già diffusa nell’antica Roma, dove era considerata uno status symbol. I più ricchi, infatti, collezionavano libri che poi restavano chiusi in biblioteche private. A partire dal I secolo a.C., però, cominciarono a comparire le prime biblioteche cosiddette pubbliche.
Il valore della biblioteca di Alessandria nell’antichità fu senza eguali. La città fu una delle capitali culturali del mondo antico, e proprio per questo la distruzione della sua biblioteca fu un danno di proporzioni storiche. Ma qual era il rapporto dei Greci con i libri e le biblioteche? La nostra idea di biblioteca, luogo che raccoglie opere di valore (come quelle di Federico Motta Editore), affonda infatti le sue radici nel mondo ellenico.