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Dantedì 2024: attualità di Dante e della Divina Commedia

Dantedì

Il Dantedì 2024: una giornata dedicata al padre della letteratura italiana. Istituito nel 2020 in occasione del 700° anniversario della morte del poeta, il Dantedì cade ogni anno il 25 marzo, il giorno in cui Dante, nella Divina Commedia, si perde nella Selva Oscura. Anche Federico Motta Editore ha pubblicato un’edizione commentata del capolavoro dantesco, a cura di Giuseppe Minzoni.

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Il 25 marzo è il Dantedì, giornata nazionale dedicata al grande poeta

Il Dantedì 2024

Il Dantedì 2024 prevede eventi e mostre per celebrare la figura del nostro maggiore poeta. A lanciare l’iniziativa fu Paolo di Stefano sulle pagine del «Corriere della sera», che fu subito accolta da varie istituzioni, a cominciare dall’Accademia della Crusca e poi dal Ministero della Cultura. Nonostante ci separino oltre 700 anni, Dante ha ancora molto da dire alle nuove generazioni. Le sue terzine hanno attraversato i secoli con tutta  la loro forza e ci hanno trasmesso immagini che sono entrate a fondo nella nostra cultura. L’amore di Paolo e Francesca, la sete di conoscenza di Ulisse, ma anche la passione politica del poeta, dimostrata attraverso le sue invettive: il mondo della Divina Commedia, figlio del Medioevo, continua a parlarci di situazioni universali, in cui possiamo riconoscerci e da cui possiamo trarre spunti per capire non solo il passato, ma anche il presente.

La Divina Commedia di Federico Motta Editore

La Divina Commedia è una delle opere più importanti della letteratura italiana e della letteratura europea in generale. Non stupisce quindi che nel mondo abbia avuto svariate traduzioni e edizioni. Allo studio del poema si sono dedicati alcuni dei maggiori italianisti del Novecento, tra cui spicca Natalino Sapegno. Anche Federico Motta Editore, negli anni Sessanta, pubblicò un’edizione dell’opera dantesca, con note, commento ed interpretazione di Giuseppe Minzoni. Come le altre opere dell’editore, si trattava di un’opera di pregio e alta qualità tipografia. Composta da tre volumi, una per ogni cantica, era impreziosita da illustrazioni in bianco e nero. Un piccolo gioiello dell’editoria che contribuì a fare entrare Dante nelle case degli italiani.