Motta Editore e le scienze naturali
Tra le opere di pestigio e da collezionare di Federico Motta Editore, l’Enciclopedia di Scienze Naturali rappresenta una pietra miliare nella produzione della casa editrice. L’opera, che entrò nelle case di migliaia di italiani nel giro di pochissimi mesi, ebbe anche un ospite speciale: l’allora esperto di animali e noto volto televisivo Angelo Lombardi.
L’Enciclopedia di Scienze Naturali
Una delle opere più prestigiose di Federico Motta Editore, immancabile nella biblioteca di chi ama collezionare grandi opere editoriali, è l’Enciclopedia di Scienze Naturali. Il piano dell’opera prevedeva in totale 6 volumi: i primi tre approfondivano le voci dedicate agli animali e all’uomo, il quarto era interamente dedicato alla geosfera e gli ultimi due presentavano voci specifiche dedicate al pianeta verde. Una fonte inesauribile di conoscenze scientifiche, contribuì a diffondere la cultura nelle case degli italiani, che sull’Enciclopedia trovava informazioni per i compiti scolastici, ma anche curiosità sulla natura e sul nostro pianeta.
Angelo Lombardi, l’amico degli animali
L’Enciclopedia di Scienze Naturali ebbe anche un testimonial d’eccezione: Angelo Lombardi, l’amico degli animali. Nato a Genova nel 1910 e cresciuto in Somalia, si appassionò presto agli animali e iniziò a studiarli. Tornato in Italia, lo stesso Lombardi aprì un proprio zoo a Salsomaggiore. Verso la fine degli anni Quaranta venne inoltre incaricato di ricostruire il giardino zoologico di Napoli, che durante la Seconda guerra mondiale venne distrutto dai bombardamenti e saccheggiato.
Nel 1956 iniziò inoltre a curare una trasmissione per il Programma nazionale, intitolata L’amico degli animali. Angelo Lombardi la conduceva insieme alla giornalista Bianca Maria Piccinino, all’aiutante ascaro Andalù e alla scimmietta Cita. Fu uno dei primi esempi di tv didattica.
In ogni puntata Andalù portava in scena un animale, di cui Lombardi e la Piccinino descrivevano le caratteristiche e le abitudini. Ogni episodio si apriva con il saluto «Amici dei miei amici, buongiorno» e si concludeva con la frase, rimasta celebre, «Andalù, portalo via», con la quale l’assistente portava via dallo studio l’animale protagonista della trasmissione.