Alberto Manzi, Non è mai troppo tardi
Nel 2024 si celebra il centenario della nascita di Alberto Manzi, il maestro che ha insegnato a leggere e scrivere a migliaia di persone attraverso la televisione. Per ricordarlo, la Biblioteca del Ministero dell’Istruzione e del Merito ha organizzato una mostra con documenti d’epoca, preziose testimonianze della collaborazione tra il Ministero della Pubblica Istruzione e la RAI. Negli anni del miracolo economico, la televisione ebbe un ruolo fondamentale nel diffondere cultura e tra i pionieri c’era anche Angelo Lombardi, testimonial dell’Enciclopedia di Scienze naturali di Federico Motta Editore.
Alberto Manzi: le prime esperienze
Nato il 3 novembre 1924 a Roma, Alberto Manzi crebbe in una famiglia antifascista e durante la seconda guerra mondiale si arruolò nelle truppe che affiancavano gli Alleati. Aveva già un diploma magistrale, e dopo la guerra studiò pedagogia e biologia all’Università di Roma. Decisivo per la sua formazione fu il lavoro in un carcere minorile, nel quale dovette insegnare in situazioni difficili. I mezzi erano scarsi e la classe era composta da ragazzi tra i 9 e i 17 anni, ognuno con una sua storia alle spalle. Da questa esperienza nacque il romanzo Grogh, storia di un castoro, scritto insieme ai suoi studenti. Il più famoso libro del maestro è però Orzowei, un romanzo ambientato in America Latina: Manzi, infatti, si dedicò ad attività umanitarie anche in Sudamerica.
Alberto Manzi, il maestro in tv
Collaborò anche con la RAI e nel 1960 nacque Non è mai troppo tardi, una pietra miliare della televisione italiana. La trasmissione aveva infatti l’obiettivo di abbattere l’analfabetismo che ancora era molto diffuso tra la popolazione adulta italiana. Il maestro Alberto Manzi diventò un volto noto a milioni di italiani, a cui insegnò a leggere e scrivere. Quando terminò nel 1968, Non è mai troppo tardi aveva contribuito in maniera decisiva a combattere l’analfabetismo nel nostro paese. Un merito che ancora oggi tutti riconoscono al maestro Manzi, scomparso nel 1997 a Pitigliano (in provincia di Grosseto).
La divulgazione sulla tv italiana
La televisione ebbe un ruolo importante nel diffondere la cultura tra la popolazione italiana. I primi programmi di divulgazione scientifica risalgono agli anni Cinquanta. Tra i pionieri ci fu Angelo Lombardi, noto come l’«amico degli animali», che fu anche testimonial dell’Enciclopedia di Scienze naturali pubblicata da Federico Motta Editore. L’amico degli animali (1956-1964) era il titolo della trasmissione che conduceva. Affiancato dalla giornalista Bianca Maria Piccinino, dall’aiutante ascaro Andalù e dallo scimpanzé Cita, Lombardi in ogni puntata portava degli animali in studio e ne spiegava le caratteristiche al pubblico.