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Qualche curiosità sullo Zecchino d’Oro

Zecchino d'oro

Lo Zecchino d’Oro, la più longeva e amata kermesse dedicata alla musica per i bambini, torna per quattro settimane su Rai 1. La manifestazione, giunta quest’anno alla 61ª edizione, in passato è stata organizzata per molti anni con la collaborazione di Federico Motta Editore. Per l’occasione, scopriamo qualche curiosità su questo evento che ha fatto la storia della televisione italiana.

Il libro dedicato allo Zecchino, pubblicato in occasione del "refrendum"

Il libro dedicato allo Zecchino d’Oro, pubblicato in occasione del “referendum”

Perché si chiama Zecchino d’Oro?

La prima edizione dello Zecchino d’Oro si tenne al Salone del Bambino di Milano nel 1959, e nacque da un’idea di Cino Tortorella. Il nome della manifestazione è un riferimento a Pinocchio di Carlo Collodi: il Gatto e la Volpe convinsero infatti il burattino a seppellire uno zecchino, cioè una moneta d’oro, nel Campo dei Miracoli, facendogli credere che ne sarebbe spuntato un albero. Gli organizzatori invece immaginarono che dal terreno fosse spuntata una moneta magica. Questa alla fine sarebbe stata donata al bambino che avrebbe vinto la gara canora. E la canzone vincitrice della prima edizione fu Quartetto, cantata da Giusi Guercilena.

Topo Gigio e il mago Zurlì

La prima edizione dello Zecchino d’Oro fu condotta da Cino Tortorella nei panni del Mago Zurlì, ruolo che avrebbe mantenuto fino al 1969. Tortorella aveva inventato questo simpatico personaggio nel 1956 nella piéce teatrale per bambini Zurlì, mago Lipperlì. In seguito, divenne protagonista di una sua trasmissione, intitolata Zurlì, mago del giovedì. Nel 1969 a Tortorella si affiancò poi un “collega” d’eccezione: Topo Gigio. Il simpatico topino, nato dalla fantasia di Maria Perego e doppiato da Peppino Mazzullo, è ancora oggi ospite fisso della trasmissione.

Le canzoni più belle

Ma lo Zecchino d’Oro è noto soprattutto per le sue canzoni, alcune delle quali godono ancora oggi di grande fortuna, come per esempio Il valzer del moscerino, all’epoca cantato da Cristina D’Avena. L’elenco potrebbe essere molto lungo, quindi ricordiamo tra i tanti successi canzoni come: Il pulcino ballerino, Il caffè della Peppina, Quarantaquattro gatti, Volevo un gatto nero, Ciribiricoccola, Torero Camomillo e Il Lungo, il Corto, il Pacioccone. Dal 1963 ogni esibizione è accompagnata dal Piccolo Coro dell’Antoniano, fondato e diretto, fino alla sua scomparsa, da Mariele Ventre.