Storia ed evoluzione del copyright
La riforma del copyright nell’Unione Europea nelle ultime settimane ha scatenato reazioni contrastanti. Lo scopo è armonizzare le normative dei diversi paesi membri, costringendo inoltre le piattaforme web che riprendono contenuti altrui a pagare un corrispettivo agli editori. Secondo i sostenitori la nuova normativa darà maggiori garanzie a chi produce contenuti. Secondo gli oppositori, invece, i vincoli previsti limiteranno la libertà di internet. Storicamente il diritto d’autore ha consentito ad autori e editori, come Federico Motta Editore, di offrire contenuti di qualità. Ma come è nato e come si è evoluto il concetto di diritto d’autore?
Come è nato il copyright?
Oggi può sembrare una cosa scontata, ma che un autore possa vantare diritti sulla sua opera è un’idea relativamente recente. È un esigenza che è sorta con l’introduzione della stampa. Non che prima non ci si fosse posti il problema: già Platone e Seneca in alcune lettere si erano lamentati che alcuni loro scritti erano stati modificati e ridistribuiti senza il loro assenso. Con la stampa, però, gli interessi economici legati alla circolazione dei libri divenne più pressante. Nel Cinquecento gli stampatori riconoscevano alcuni privilegi agli autori. Per avere le prime leggi organiche, invece, si dovette aspettare l’emanazione dello Statuto della Regina Anna (1709), che introdusse il diritto d’autore in Inghilterra.
Copyright e libertà
Nel 1790 una legge federale introdusse il copyright negli Stati Uniti, e lo stesso successe nella Francia rivoluzionaria con due leggi del 1791 e del 1793. In seguito tutti i paesi europei si dotarono di leggi simili, ma si posero da subito problemi dovuti alle differenze tra i regolamenti. Nel 1840 quindi Austria, Granducato di Toscana e Regno di Sardegna stipularono una convenzione comune per la tutela del diritto d’autore.
Si dice che il diritto d’autore è garanzia di libertà: prima della sua introduzione i letterati difficilmente vivevano del loro lavoro di scrittori ed erano costretti a cercare la protezione di un mecenate. Oggi però il copyright deve rispondere alle nuove esigenze della società dell’informazione. Come garantire la libera circolazione della cultura e allo stesso tempo tutelare il lavoro di autori e artisti? La questione è complessa e il dibattito rimane aperto.