La biblioteca e il valore della cultura
In questo periodo di ripresa dopo la chiusura forzata dovuta alla pandemia da nuovo coronavirus, è importante ricordare l’importanza della biblioteca e il valore della cultura. Umberto Eco, uno dei grandi maestri della cultura italiana del Novecento e di questo nuovo millennio, ci ha insegnato che i libri sono un tesoro da custodire. E Federico Motta Editore, nel corso della sua storia lunga oltre novant’anni, ha saputo proporre opere di prestigio che hanno arricchito le biblioteche degli italiani.
Quando nacquero le biblioteche?
Se l’editoria è un’attività tutto sommato recente, risalente al XV secolo, le biblioteche sono molto più antiche. Per trovare la prima biblioteca bisogna risalire addirittura ai tempi dei Babilonesi: scavi archeologici hanno rinvenuto collezioni di tavolette datate al III e al II millennio a.C. Molto famose erano però le biblioteche della Grecia antica. Si ha notizia che Pisistrato ne fondò una ad Atene nel VI secolo a.C. La più celebre è però la grande biblioteca di Alessandria d’Egitto: si stima che al momento del suo massimo splendore ospitasse addirittura 500 mila volumi. Anche Roma aveva le sue biblioteche. Le due più famose appartenevano a dei privati, Attico e Lucullo, ma esistevano anche biblioteche pubbliche come quella dell’Aventino.
La biblioteca e il valore dei libri
Con la crisi dell’Impero romano tutta la cultura dell’epoca conobbe un periodo difficile, comprese le biblioteche. Durante il Medioevo latino, però, le biblioteche iniziarono a diffondersi nei monasteri, come luoghi in cui conservare il sapere del passato. È un aspetto ben noto ai lettori del Nome della rosa di Umberto Eco: una biblioteca diventa, nel romanzo, il centro di una serie di delitti. Nel Rinascimento si diffusero poi le prime biblioteche laiche. A questo proposito una curiosità: all’epoca i libri erano legati agli scaffali con una catena, per impedire furti. Le biblioteche si trasformarono radicalmente però con il XX secolo e la nascita della biblioteconomia. E oggi le biblioteche sono anche digitali, seguendo un percorso verso il multimediale di cui Federico Motta Editore è stato pioniere. Ma le biblioteche fisiche continuano e continueranno anche in futuro a conservare il loro fascino e il loro valore storico e culturale.