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Il dopoguerra: l’editoria italiana a una svolta

La tipografia con le rotative della Federico Motta Editore

Il 25 aprile è l’anniversario della liberazione d’Italia. In quella primavera del 1945 il paese usciva da una fase molto travagliata della sua storia, segnata da una dittatura, dalla guerra e dall’occupazione nazi-fascista. Gli anni del conflitto furono molto duri anche per l’editoria italiana, soprattutto a causa del costo della carta, sempre più scarsa. Nei primi anni del dopoguerra l’editoria aprirà una nuova fase nella sua storia, fatta di innovazione ma anche di ampliamento del pubblico. Una storia a cui anche Federico Motta Editore ha dato il suo contributo.

anniversario della liberazione d'Italia

La tipografia con le rotative della Federico Motta Editore

Il fervore del dopoguerra

Gli anni dell’immediato dopoguerra sono anni di ricostruzione. Nell’anniversario della liberazione d’Italia è importante ricordare che fu in quel periodo che si posero le basi per lo sviluppo industriale dei decenni successivi. Il lavoro degli editori trovò terreno fertile nella voglia di rinnovamento diffusa tra gli scrittori e gli intellettuali: tra il 1945 e il 1949 il numero dei titoli pubblicati crebbe del 131,8%. Il panorama era estremamente variegato, e vedeva le nuove opere di giovani scrittori italiani accanto ai libri di autori stranieri tradotti per la prima volta nella nostra lingua. Anche per Federico Motta Editore gli anni Quaranta furono un momento cruciale, con la ripresa delle pubblicazioni e l’introduzione di nuovi macchinari in tipografia.

Un pubblico sempre più vasto

Particolare sviluppo ebbe l’editoria scolastica. Era infatti necessario epurare dai libri di testo ogni riferimento alla propaganda fascista. L’anniversario della liberazione d’Italia può quindi essere considerato anche come l’anniversario di una svolta per l’editoria didattica. Il 9 febbraio 1945 il governo provvisorio promulgò nuovi programmi, e il successivo 31 agosto fu abolito il «libro di stato» reso obbligatorio durante il ventennio fascista. Alla fine degli anni Quaranta l’editoria si lancia verso un pubblico sempre più ampio, con la nascita di collane di letteratura a prezzi accessibili a tutti. Così nel dopoguerra la cultura diventava davvero appannaggio di tutti. E in questa direzione puntava il progetto lungimirante della Federico Motta Editore: la realizzazione della prima enciclopedia italiana ad essere venduta a fascicoli in edicola.