Federico Motta e il valore della tipografia

Il 4 febbraio 1896 nasceva Federico Motta, che negli anni Dieci del Novecento avrebbe dato origine a quella che sarebbe stata un’iniziativa culturale e editoriale di grande valore. La Federico Motta Editore inizia infatti la sua storia nei primi decenni del Novecento e affonda le sue radici nella passione per la stampa del suo fondatore.

 

L’atto di nascita della Cliché Motta, datato 14 gennaio 1929

L’atto di nascita della Cliché Motta, datato 14 gennaio 1929

Federico Motta e il valore di una passione

Per Federico Motta la passione per la tipografia nasce abbastanza presto. Rimasto orfano di padre all’età di undici anni, inizia a lavorare per aiutare la famiglia. Su tutto però ad attirarlo è la tipografia, un interesse che lo accompagnerà per tutta la vita. Da alcuni ragazzi più grandi sente infatti raccontare le meraviglie della stampa. Nella sua immaginazione la tipografia diventa un luogo mitico in cui sogna di lavorare. Si diploma alla scuola serale di disegno di via Pontida, e nel 1914 entra come apprendista alla Fratelli Treves, la prestigiosa casa editrice milanese che pubblicava importanti autori della letteratura dell’epoca, come Gabriele D’Annunzio, Luigi Pirandello, Grazia Deledda, Ada Negri e molti altri. Federico Motta sa che quello è il posto adatto dove poter apprendere tutti i segreti del mestiere di zincografo e fotoincisore, acquisendo un’esperienza di valore. In pochi anni diventa un vero maestro dell’arte tipografica e decide di mettersi in proprio. È un ragazzo appassionato al suo lavoro, ma è anche insofferente ai regolamenti e alla norme troppo rigide. Da qui nasce spontaneo il desiderio di diventare un libero professionista.

La Grande Guerra e la genesi della casa editrice

Il suo sogno conosce una battuta d’arresto nel 1915, quando l’Italia entra nella prima guerra mondiale. Federico Motta trascorre tre anni al fronte, durante i quali rimane gravemente ferito. Al suo ritorno a casa, però, si riaccende la passione per la stampa e l’editoria. Insieme a un ex prigioniero ungherese conosciuto sotto le armi fonda la sua prima azienda in un piccolo laboratorio milanese ricavato in un sottotetto in vicolo Tignone, la Fotoincisione Sociale. Il nome non è casuale: vi si leggono gli ideali e le speranze diffuse in quegli anni da Filippo Turati. Da questo nucleo si svilupperà, nel 1929, la Cliché Motta, destinata a diventare Federico Motta Editore nel secondo dopoguerra.