Editoria ed Europa ai tempi della Brexit
Con la vittoria dei conservatori di Boris Johnson alle elezioni britanniche, la Brexit entra in nuova fase. In questo delicato momento storico, ripercorriamo la storia della UE e la vocazione europea della Federico Motta Editore, che negli anni Novanta promosse il premio Obiettivo Europa.
Alle origini dell’Unione Europea
Dalla CEE alla Brexit, la storia dell’Unione Europea è molto lunga e inizia nei primi anni del Novecento. All’epoca alcuni intellettuali, tra cui Luigi Einaudi, proposero infatti un’unione dei Paesi europei, per evitare guerre e conflitti. Poi, nel 1943 tre antifascisti italiani (Altiero Spinelli, Ernesto Rossi, Eugenio Colorni) scrissero il Manifesto di Ventotene, in cui prospettavano un’unione federale. Queste proposte però iniziarono a prendere corpo solo dopo la seconda guerra mondiale. Negli anni Cinquanta, il ministro degli Esteri francese Schuman e il cancelliere della Germania Ovest Adenauer diedero impulso alla formazione della CECA (Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio). Da questo nucleo nascerà la CEE (Comunità Economica Europea), che entrò in vigore con la firma del trattati di Roma del 1957. Da allora i Paesi dell’Unione Europea hanno proseguito lungo questo percorso di integrazione. Un percorso che però si è rivelato spesso non privo di ostacoli, come la Brexit.
Federico Motta Editore e il premio Obiettivo Europa
Negli anni in cui entrava in vigore il Trattato di Maastricht, Federico Motta Editore lanciava un premio che guardava all’Europa e che si chiamava Obiettivo Europa. Il riconoscimento era destinato a personalità che avevano fatto compiere passi importanti alla politica e alla cultura dell’Europa. Tra i vincitori ci furono l’allora presidente della Commissione Europea Jacques Delors, l’ex presidente del Parlamento Europeo Simone Veil e il socialdemocratico Helmut Schmidt, cancelliere tedesco dal 1974 al 1982. Simbolo del premio era un’opera d’arte di prestigio, la scultura Messaggio di Arnaldo Pomodoro.