Don Milani e la didattica di Barbiana

Quando si parla di didattica, don Milani è uno dei primi nomi che vengono in mente parlando del dibattito sulla scuola. La sua esperienza alla scuola di Barbiana e la sua Lettera a una professoressa sono considerate pietre miliari nella riflessione contemporanea sulla scuola. In questi giorni in cui si celebra il centenario dalla nascita, lo ricordiamo attraverso le notizie riportate sulle opere enciclopediche di Motta Editore. In particolare dall’Enciclopedia Motta, che dedica al sacerdote una voce.

Don Milani, la scuola di Barbiana e la didattica

Lorenzo Milani Comparetti nacque a Firenze il 27 maggio 1923, in una famiglia borghese, e ricevette un’educazione laica e agnostica. Poco più che ventenne ebbe però una crisi spirituale: si convertì al cattolicesimo e maturò la vocazione a diventare sacerdote. Ordinato nel 1947, come primo incarico fu cappellano a San Donato di Calenzano. Qui si occupò della crescita culturale e spirituale dei giovani operai e contadini, ma i suoi metodi, che raccontò nelle Esperienze pastorali (1958), erano visti con sospetto dalle autorità ecclesiastiche, che lo spostarono a Barbiana, nel Mugello. Qui, nel 1956, aprì una scuola che raccoglieva ragazzi poveri o allontanati dalle scuole regolari. Il motto della scuola, riportato, fuori dalla porta, era “I Care”, “Mi interesso”.

Lettera a una professoressa

Nella scuola di Barbiana il programma era condiviso con gli studenti e le lezioni si tenevano a ogni ora del giorno, nel tempo libero dal lavoro. Don Milani si proponeva di rendere i propri allievi capaci di esprimere una propria cultura spirituale. In questo modo, avrebbero potuto avvicinarsi in libertà e autonomia al Vangelo, senza bisogno di mediazioni. Frutto di questa esperienza pastorale e didattica di don Milani è la Lettera a una professoressa, scritta nel 1967 dal sacerdote insieme ai ragazzi di Barbiana. Quella auspicata è una scuola totale, che rispetta le specificità di ciascuno e segue gli allievi in tutte le fasi della loro formazione. Don Milani morì pochissimo tempo dopo la pubblicazione della lettera, il 26 giugno 1967. La sua scuola fu chiusa l’anno successivo, ma il suo insegnamento continua a essere oggetto di dibattito, anche oggi.