Angelo Lombardi, l’amico degli animali
Tra gli anni Cinquanta e Sessanta, l’Enciclopedia Federico Motta Editore per il suo valore divulgativo si fa conoscere nelle famiglie italiane. Tra i primi testimonial c’è Angelo Lombardi, noto al grande pubblico come l’amico degli animali, uno dei primi divulgatori scientifici della televisione italiana.
Una vita con gli animali
Angelo Lombardi nasce a Genova nel 1910. I suoi genitori sono contadini, che presto si trasferiscono in Somalia. Angelo diventa un abile cacciatore di belve feroci. Con il tempo il suo interesse cambia radicalmente: si appassiona agli animali e inizia a studiarli. Sull’esempio di Carl Hagenbeck, un mercante tedesco, lavora per procurare esemplari da vendere ai giardini zoologici d’Europa. Tornato in Italia, lo stesso Lombardi apre un suo zoo a Salsomaggiore.
Verso la fine degli anni Quaranta viene inoltre incaricato di ricostruire il giardino zoologico di Napoli, che durante la seconda guerra mondiale era stato distrutto dai bombardamenti e saccheggiato.
L’approdo alla televisione
L’esperienza televisiva inizia il 7 febbraio 1956, quando il Programma nazionale trasmette la prima punta de L’amico degli animali. Angelo Lombardi conduce insieme alla giornalista Bianca Maria Piccinino, all’aiutante ascaro Andalù e alla scimmietta Cita. È uno dei primi esempi di tv didattica. In ogni puntata Andalù porta in scena un animale, di cui Lombardi e la Piccinino descrivono le caratteristiche e le abitudini. Ogni episodio si apre con il saluto «Amici dei miei amici, buongiorno» e si conclude con la frase, rimasta celebre, «Andalù, portalo via», con la quale l’assistente porta via dallo studio l’animale protagonista della trasmissione. In questi anni Lombardi è anche testimonial dell’Enciclopedia di Scienze Naturali. E così l’Enciclopedia Federico Motta Editore per il suo valore divulgativo e didattico si fa conoscere da milioni di telespettatori.
Consulente per il cinema
Oltre che in televisione, Angelo Lombardi ha collaborato anche ad alcuni film. Già a partire dagli anni Quaranta la sua esperienza è stata messa a disposizione di produzioni cinematografiche. Tra queste c’è Due cuori tra le belve (1943) di Giorgio Simonelli con Totò. È però memorabile il suo apporto a kolossal internazionali. Sua era per esempio la vipera che compare in Cleopatra (1963) di Joseph J. Mankiewicz. Per la scena dell’arca di Noè ne La Bibbia di John Huston aveva invece fornito ben 1.800 animali!