Motta Editore e il valore della divulgazione
Proprio in questi giorni l’Italia accoglie a braccia aperte il ritorno sulla Terra di Paolo Nespoli. Nel corso di tre missioni, a cui ha partecipato tra il 2007 e il 2017, l’astronauta italiano ha trascorso 139 giorni sulla Stazione Spaziale Internazionale. Qui ha svolto importanti esperimenti scientifici e, come Samantha Cristoforetti prima di lui, si è impegnato per far conoscere a tutti la vita degli astronauti. La divulgazione scientifica nel nostro paese ha una storia lunga e anche Federico Motta Editore ha dato il suo contributo.
Dall’enciclopedia alla televisione
La divulgazione scientifica ha una lunga storia. Fin dall’antichità infatti i filosofi, oltre a opere riservate agli specialisti, scrivevano anche libri per un pubblico più ampio. È così che sono nate, per esempio, alcune enciclopedie medievali. Le prime riviste scientifiche hanno invece visto la luce nel Seicento, in Francia e in Inghilterra. Più recente è la divulgazione scientifica in televisione, che ha affiancato il lavoro fatto da editori come ad esempio la Federico Motta Editore.
La divulgazione scientifica sulla tv italiana
I primi programmi di divulgazione scientifica della televisione italiana risalgono agli anni Cinquanta. Tra i pionieri ci fu Angelo Lombardi, l’«amico degli animali», che fu anche testimonial dell’Enciclopedia di Scienze naturali pubblicata da Federico Motta Editore. In Italia il divulgatore scientifico per antonomasia è Piero Angela, che in quasi cinquant’anni di carriera ha condotto storici programmi come Il futuro dello spazio, Nel cosmo alla ricerca della vita, ma soprattutto Quark e SuperQuark.
Paolo Nespoli, AstroSamantha e la vita nello spazio
Nella divulgazione scientifica si sono impegnati anche studiosi come l’astrofisica Margherita Hack o il fisico Antonino Zichichi. Più di recente, astronauti come Paolo Nespoli e Samantha Cristoforetti (per tutti AstroSamantha) hanno fatto conoscere al grande pubblico i dettagli sulla vita in orbita, sia partecipando a programmi televisivi sia utilizzando i social network come Twitter.